Terapia Elettroconvulsiva (TEC)


La Terapia Elettroconvulsiva viene utilizzata solo per quei pazienti che, per ragioni particolari non possono assumere psicofarmaci o quando le altre forme di terapia (come il sostegno psicologico e il biofeedback/neurofeedback) si siano rivelate inefficaci. 

Essa produce remissioni complete o miglioramenti evidenti approssimativamente nel 70-90% dei pazienti portatori di forme ben definite di depressione grave.

E' importante sottolineare che la TEC è consigliabile solo nei casi gravi di depressione, in particolare nelle forme psicotiche e con imminenti tendenze suicide.

La TEC moderna viene fatta sotto anestesia in modo da ottenere un completo rilassamento muscolare ed evitare le convulsioni, che non sono utili al fine della terapia. In media sono sufficienti 6-8 sedute eseguite a 2 giorni di distanza l’una dall’altra per un periodo di 2-4 settimane.

Tuttavia gli effetti positivi sui sintomi depressivi sono solo temporanei, per cui va valutata caso per caso l'effettiva utilità. e l'utilizzo di tecniche alternative non farmacologiche efficaci, come il biofeedback e il neurofeedback.

 Questa terapia consiste nel ricevere degli shock elettrici al cervello, attraverso degli elettrodi posizionati sulla testa.

Molti individui presentano spiacevoli effetti collaterali. Gli effetti sulla memoria sono variabili: in genere si ha confusione e perdita di memoria rispetto agli eventi precedenti le sedute di terapia, fino a circa 6 mesi prima. Inoltre può presentarsi una difficoltà a memorizzare nuove informazioni nei due mesi successivi alla terapia.

La fama negativa che ha investito questo tipo di terapia è dovuta all'uso eccessivo che se ne è fatto all'inizio in alcuni casi, ma anche alla rappresentazione che ne è stata data in letteratura e in cinematografia.

Non si sa con precisione come essa agisca, ma è certo che riduce, lentamente, la sensibilità degli autorecettori β-adrenergici (down regulation), che normalmente inibiscono la liberazione di noradrenalina: la loro inibizione quindi tende ad aumentare la liberazione di catecolamine.