Disturbo Depressivo Maggiore
Il Disturbo Depressivo Maggiore può essere suddiviso in due tipologie principali:
1 - Disturbo Depressivo Maggiore, Episodio Singolo
Secondo il DSM il Disturbo Depressivo Maggiore a Episodio Singolo si manifesta con la presenza di un Episodio Depressivo Maggiore che non è meglio identificabile come Disturbo Schizoaffettivo e non si presenta insieme ad altri disturbi mentali come ad esempio la Schizofrenia.
Inoltre l’individuo non ha mai avuto un Episodio Maniacale, un Episodio Misto o un Episodio Ipomaniacale.
2 - Disturbo Depressivo Maggiore, Ricorrente
Per Disturbo Depressivo Maggiore Ricorrente s'intende un disturbo depressivo in cui si manifestano due o più Episodi Depressivi Maggiori separati da un intervallo di almeno 2 mesi consecutivi senza sintomi.
In entrambi i casi il disturbo può essere:
- Lieve
- Moderato
- Grave con Manifestazioni Psicotiche
- Grave senza Manifestazioni Psicotiche
- In Remissione Parziale
- In Remissione Completa
- Cronico
- Con Manifestazioni Catatoniche
- Con Manifestazioni Melanconiche
- Con Manifestazioni Atipiche
- Con Esordio nel Post-Partum
Manifestazioni e frequenza del Disturbo Depressivo Maggiore
Il Disturbo Depressivo Maggiore è due volte più frequente nelle femmine adolescenti e adulte che nei maschi adolescenti e adulti; nei bambini in età prepubere non vi sono differenze di genere.
Il disturbo depressivo maggiore è associato ad un’elevata mortalità. Fino al 15% degli individui con un Disturbo Depressivo Maggiore Grave muore per suicidio. Negli individui con più di 55 anni la frequenza di morte aumenta di quattro volte.
Gli individui con Disturbo Depressivo Maggiore ammessi in case di cura possono avere una probabilità di morte più elevata nel primo anno. Possiamo ipotizzare in questo caso che tra le motivazioni che contribuiscono ad aggravare il Disturbo ci sia il distacco dalla propria famiglia, dalla propria casa e dalle proprie abitudini che costituiscono ulteriori piccoli "lutti" da affrontare.
Tali pazienti presentano in genere più dolori e malattie fisiche, ridotto funzionamento fisico, sociale e di ruolo.
Nel 25% dei pazienti il Disturbo Depressivo Maggiore è stato preceduto da un Disturbo Distimico.
Il 10% dei soggetti con il solo Disturbo Distimico andranno incontro ad un Episodio Depressivo Maggiore.
Se durante un Disturbo Depressivo Maggiore si presentano anche Episodi Maniacali, Misti o Ipomaniacali, la diagnosi sarà di Disturbo Bipolare.
Come intuibile, gli individui con condizioni mediche generali croniche o gravi hanno un rischio più elevato di sviluppare il Disturbo Depressivo Maggiore: è facile immaginare che la sofferenza legata a una malattia grave/cronica o magari la consapevolezza dell’imminenza della propria morte compromettano la possibilità di ripresa; in questi casi quindi sia la prognosi della condizione medica generale che quella del Disturbo Depressivo Maggiore sono meno favorevoli.
Le Manifestazioni Atipiche sono più frequenti nelle persone più giovani, mentre le Manifestazioni Melanconiche sono più comuni nelle persone più anziane.
Secondo il DSM i disturbi associati al Disturbo Depressivo sono:
- Disturbi Correlati a Sostanze
- Disturbo di Panico
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo
- Anoressia Nervosa
- Bulimia Nervosa
- Disturbo Borderline di Personalità
Esordio, decorso e prognosi
Secondo il DSM il Disturbo Depressivo Maggiore può esordire ad ogni età, ma la media si colloca attorno ai 25 anni, con una tendenza a un esordio sempre più precoce nelle ultime generazioni.
Questo dato dà lo stimolo a interessanti riflessioni relative al fatto che fattori di evoluzione sociale e culturale influiscono sull’esordio dei disturbi mentali. In particolare il disturbo depressivo, essendo spesso innescato da fattori psicosociali stressanti, dà l’indicazione che certi cambiamenti in atto nella società non sono favorevoli ai bambini e agli adolescenti. L’adolescenza si può considerare un periodo fondamentale per la costruzione della personalità, per cui avere problemi di depressione in questo periodo significa portarseli dietro in misura maggiore o minore per tutta la vita.
Il decorso del Disturbo Depressivo Maggiore ricorrente è variabile: alcuni individui presentano episodi isolati seguiti da molti anni senza sintomi; altri hanno diversi episodi in poco tempo; altri ancora hanno episodi sempre più frequenti con l'aumentare dell'età.
Dal numero di episodi precedenti si può dedurre la probabilità di sviluppare un successivo Disturbo Depressivo Maggiore. Almeno il 60% degli individui con Disturbo Depressivo Maggiore Singolo può avere un secondo episodio; gli individui che hanno avuto due episodi hanno il 70% di probabilità di averne un terzo; gli individui che hanno avuto tre episodi hanno il 90% di probabilità di averne un quarto. Per tale ragione quanto prima si interviene non solo sui sintomi (psicofarmaci) ma anche e soprattutto sulle cause (consulenza e sostegno psicologico) tanto migliore sarà la prognosi.
Circa il 5-10% degli individui con Disturbo Depressivo Maggiore a Episodio Singolo sviluppano in seguito un Episodio Maniacale.
Nei 2/3 dei casi gli Episodi Depressivi Maggiori possono risolversi completamente, specie se si è intervenuti precocemente. Nel rimanente terzo si ha un recupero parziale o nessun recupero.
Gli individui che avevano un Disturbo Distimico preesistente al Disturbo Depressivo Maggiore, Episodio Singolo, hanno maggiore probabilità di avere altri Episodi Depressivi Maggiori, si riprendono più difficilmente tra un episodio e l’altro e hanno bisogno di un trattamento più lungo.
Secondo diversi studi gli eventi psicosociali stressanti che sono spesso alla base di un Disturbo Depressivo possono avere un ruolo nel determinare il primo e il secondo episodio del Disturbo Depressivo Maggiore, ma non quelli successivi che probabilmente poggiano in misura maggiore su una predisposizione dell’individuo.
Anche alcune condizioni mediche generali e la dipendenza da sostanze, come alcol e cocaina, possono contribuire all’esordio o all'aggravarsi del Disturbo Depressivo Maggiore.
Il disturbo è da 1,5 a 3 volte più comune tra i familiari di primo grado di individui che ne soffrono, e questo dimostrerebbe una solida componente genetica del disturbo.
Lutto e Depressione
L’individuo con Disturbo Depressivo Maggiore presenta sintomi che possono essere simili ad una reazione al Lutto.
Tuttavia spesso l’individuo in lutto considera “normale”, rispetto all’evento, il suo Umore depresso e non richiede l’aiuto di un professionista che potrebbe alleviare almeno i sintomi associati, come l'insonnia o l'anoressia. Bisogna anche considerare che la durata e l'espressione del lutto “normale” variano notevolmente tra le diverse culture; dunque è necessario indagare la tipologia di espressione del lutto tipica della cultura di provenienza del paziente, per verificare la presenza di eventuali aspetti atipici.
Si può fare la diagnosi di Episodio Depressivo Maggiore se i sintomi durano più di 2 mesi dopo la perdita. Inoltre ci sono dei sintomi che non sono caratteristici di una reazione “normale” di lutto, ma più tipici dell’Episodio Depressivo Maggiore. Tali sintomi sono i seguenti:
1) sensi di colpa riguardanti cose diverse dalle azioni fatte dall’individuo verso la persona perduta.
2) pensieri di morte diversi ad esempio dal pensiero dell’individuo che sarebbe meglio essere morto al posto della persona perduta.
3) pensieri ricorrenti sulla propria inutilità al mondo.
4) rallentamento psicomotorio (eloquio, pensiero, attività fisica diminuiti)
5) forte compromissione del funzionamento globale dell’individuo.
6) sintomi psicotici, ad esempio allucinazioni diverse dall’avere la sensazione di udire la voce o di vedere le persona perduta.
ICD-10
Secondo l’ICD-10 per distinguere un Episodio Depressivo da 2 Episodi Depressivi Ricorrenti l’individuo deve aver avuto un periodo di almeno due mesi senza sintomi di alterazione dell'umore tra gli episodi; secondo il DSM deve esserci un intervallo di almeno due mesi consecutivi durante il quale non siano soddisfatti i criteri per un Episodio Depressivo Maggiore.