Melanconia o Depressione Unipolare
La depressione unipolare è l’alterazione dell’affettività più diffusa e colpisce circa il 5% della popolazione nella maggior parte delle società. Questo disturbo corrisponde al Disturbo Depressivo Maggiore; il termine "unipolare" è usato per distinguere questo disturbo da un altro disturbo dell'umore, il Disturbo Bipolare: mentre nel disturbo unipolare il paziente si trova in uno stato di forte sconforto, nel bipolare oscilla tra due poli, depressione e mania.
La Depressione Unipolare la troviamo già descritta nelle opere di Ippocrate nel V sec. A.C. Egli affermava che l’umore dipende dall’equilibrio di una miscela di 4 umori elementari: il sangue, il flegma, la bile gialla e la bile nera ed attribuiva la depressione ad un eccesso di quest’ultima. Il termine “depressione” infatti in greco antico corrisponde a “melanconia”, che vuol dire proprio “bile nera”.
Senza un trattamento gli episodi di depressione durano da 4 a 12 mesi e sono caratterizzati da uno stato d’animo di profondo sconforto che è continuo tutta la giornata e persiste giorno dopo giorno.
Questo stato si accompagna ad una sofferenza mentale intensa, all’incapacità di provare sentimenti piacevoli ed alla perdita generalizzata d’interesse per ogni cosa.
L’esordio del primo episodio depressivo può avvenire a qualunque età e le donne vengono colpite da due a tre volte più frequentemente degli uomini. Inoltre circa il 70% degli individui che hanno avuto un episodio di depressione grave, ne avranno almeno un secondo.