Biofeedback e Neuroffedback per la Depressione
Il Biofeedback costituisce una branca applicativa della Psicofisiologia, la scienza che studia i correlati fisiologici dell'attività psichica.
Il Biofeedback è quindi un metodo Psicofisiologico mediante il quale l'individuo apprende specifiche strategie psicofisiologiche che gli consentono di normalizzare le alterazioni funzionali a livello del Sistema Nervoso legate alla Depressione, con conseguente riduzione o eliminazione della depressione.
Diversi studi scientifici hanno ben dimostrato l'efficacia nel trattamento della depressione. In ambito clinico-sperimentale è ben noto da tempo che gli individui con Disturbo Deressivo Maggiore spesso presentano una risposta disfunzionale alle situazioni stressanti a causa di alterazioni a livello del Sistema Nervoso Autonomo che includono una più bassa HRV, una minore attività vagale, una maggiore attività simpatica, una maggiore frequenza cardiaca, disturbi del sonno e minore sensibilità del baroriflesso (Kendler, Kessler, Neale, Heath, & Eaves, 1993; Paykel, 1979; Hamilton & Gotlib, 2008), tutte alterazioni che possono essere riportate alla normalità con il Biofeedback.
In alcuni individui inoltre la Depressione sembra essere legata più a fattori endogeni che a fattori ambientali; a dispetto di interventi farmacologici aggressivi e/o psicoterapeutici inoltre circa il 10-15% dei pazienti rimane cronicamente depresso (Musselman, Evans, Nemeroff, & Charles, 1998).
In tutti i casi l'applicazione di metodi efficaci di autoregolazione dell'attività del sistema nervoso autonomo (biofeedback) con alterazioni funzionali legate alla depressione costituisce un approccio efficace per la risoluzione del problema.
Ad esempio Karavidas et al. (2007) in uno studio controllato hanno dimostrato che l'applicazione di uno specifico protocollo di biofeedback su persone con depressione maggiore ha avuto un'efficacia maggiore rispetto alla maggior parte degli SSRI (antidepressivi con significativi effetti collaterali) tipicamente utilizzati, suggerendo che questo trattamento costituisce un'efficace alternativa a tali farmaci con il vantaggio di non presentare tutti quegli effetti collaterali che spesso costringono i pazienti ad abbandonare la terapia farmacologica.
Secondo gli autori il Biofeedback ha avuto l'effetto di stimolare il nervo vago (attività parasimpatica = rilassamento, benessere, buon umore) sia durante le sessioni che dopo il trattamento; inoltre già alla 4a seduta il trattamento ha prodotto un significativo miglioramento dei sintomi somatici della depressione (Hassett et al. 2007; Karavidas et al. 2007). E' più probabile tuttavia che il trattamento di biofeedback abbia determinato una normalizzazione dell'efficenza di funzionamento di entrambe le branche del sistema nervoso autonomo (simpatico e parasimpatico) consentendo all'individuo di recuperare il livello d'attivazione psicofisiologica necessario al verificarsi dei processi motivazionali che nell'individuo depresso risultano fortemente inibiti.
Il trattamento è consistito in un totale di 10 sedute con cadenza settimanale.
Similmente Siepman et al. (2008) hanno condotto uno studio controllato su pazienti con depressione moderata o grave ottenendo dei significativi miglioramenti con un trattamento di sole 6 sedute di Biofeedback in 2 settimane.
Da uno studio controllato ancor più recente di Mennella et al. (2017) è emerso che l'uso di un particolare protocollo di Neurofeedback ha determinato un miglioramento marcato dei sintomi depressivi e ansiosi.
Numerosi studi infatti hanno dimostrato la presenza, nei pazienti depressi, di un'alterazione funzionale corticale e sottocorticale che si manifesta in una marcata alterazione della produzione di onde EEG (elettroenceflografiche) di tipo Alpha nei due emisferi cerebrali; non solo il Neurofeedback in poche sedute (una decina scarsa) è in grado di ripristinare i livelli normali di attività Alpha, ma tale normalizzazione si accompagna sempre con una marcata riduzione dei sintomi depressivi.
Diversi altri studi hanno dimostrato l'efficacia del biofeedback o del neurofeedback nella cura della Depressione (vedi riferimenti scientifici sotto).
Il biofeedback e il neurofeedback inoltre possono essere abbinati agli interventi di tipo psicologico, in particolare quelli di consulenza psicologica e di sostegno psicologico, specie nei casi in cui un processo di elaborazione psicologica ben condotto delle cause della depressione sia indicato.
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